presentazione del progetto E-VILLAE

 

Sabato 17 dicembre alle ore 10.00 presso la Sala Peres del Comune di Staranzano è stato  presentato il progetto “E-VILLAE”, proposto dall’Ufficio Cultura del Comune a cura dell’Assessora Roberta Russi e finanziato da Regione Friuli Venezia Giulia, a valere su un pregresso bando cultura.
All’idea iniziale hanno aderito anche la Pro Loco di Staranzano e, in qualità di co-finanziatori, la Società Friulana di Archeologia odv, il Gruppo Area di Ricerca Dobialab e l’associazione culturale Lacus Timavi di Monfalcone.
Si tratta di un’iniziativa multidisciplinare, volta a valorizzare e riqualificare, la villa romana detta ‘della liberta Peticia’ di Staranzano e a far scoprire tutti gli insediamenti abitativi dell’età romana tra Timavo e Isonzo, prevalentemente  dislocati lungo la via che collegava Aquileia con l’antica Tergeste.
A seguito di un’analisi preliminare della villa romana, si è deciso di procedere con un restauro conservativo dell’unico vano mosaicato oggi visibile, a cura degli esperti restauratori della ditta A.Re.Con., cha hanno provveduto a ripulire e ripristinare il pavimento musivo, ripristinandone le lacune e trattandolo infine con uno strato di polimeri protettivi.
Ogni fase del restauro è stata seguita e documentata dai videomaker e artisti del Gruppo Area di Ricerca DobiaLab, mediante la realizzazione di un video decisamente emozionale, finalizzato a far conoscere il certosino impegno alla base dell’operazione di conservazione del bene.
Si è inoltre deciso di procedere anche con un’indagine geofisica 3D dell’area della villa, avvalendosi del supporto dei tecnici di Esplora, spin-off accademico dell’Università degli Studi di Trieste.
Mediante l’impiego di un georadar, sono state scansionate le parti ancora inesplorate dell’insediamento, rilevando delle strutture murarie sepolte e non ancora note che hanno altresì permesso univocamente di definire l’orientamento della villa rispetto al primigenio contesto abitativo.
L’indagine storica e archivistica è stata affidata all’archeologa Renata Merlatti che, assieme alla collega archeologa Gabriella Petrucci, oltre a rinvenire importanti testimonianze sulle prime indagini risalenti agli anni ‘50, tra cui scambi epistolari tra specialisti del tempo e quaderni di scavo, ha ridefinito i contenuti dei pannelli informativi posti in prossimità del complesso oggi musealizzato della villa romana, ripensandoli per un approccio più intuitivo e incentrato sulla fruibilità dell’informazione.
L’accesso ai materiali di studio e agli archivi fotografici è stato reso possibile grazie al prezioso partenariato della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e del Consorzio Culturale del Monfalconese – Ecomuseo Territori.
Tutte le fasi d’indagine e di studio, la storia del culto della Bona Dea, cui era dedicato un sacello rinvenuto negli scavi della villa, i video relativi al restauro e all’indagine georadar e la mappatura delle evidenze abitative d’epoca classica sono visibili nel sito web dedicato www.e-villae.it.
Questo progetto ha dunque inteso puntare sulla riscoperta di un’importante testimonianza del passato, posta in correlazione con quanto oggi scoperto del contesto d’età romana, in un connubio tra l’applicazione di modernissime tecnologie alle pazienti fasi di studio archivistico e di restauro, nell’auspicio che tutto ciò possa rappresentare un primo passo verso nuove indagini volte alla scoperta del territorio e delle sfaccettature del suo interessante passato.

 

l’articolo comparso sul Piccolo, a firma di Ciro Vitiello

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