Museo di Storia e Preistoria intorno al Timavo

Museo di Storia e Preistoria intorno al Timavo

SottoMonfalcone un paesaggio da scoprire

Il piccolo Museo di Storia e Preistoria sito del Villaggio del Pescatore è la testimonianza dello stretto legame tra il territorio e i suoi frequentatori, dalla Preistoria ai giorni nostri. Allestito nel 2005, conserva una raccolta di materiale storico, archeologico, etnografico e paesaggistico rinvenuto nell’area geografica compresa tra il Carso e il litorale adriatico.


 

Parco paleontologico del Villaggio del Pescatore

Parco paleontologico del Villaggio del Pescatore

SottoMonfalcone un paesaggio da scoprire

Presso il borgo del Villaggio del Pescatore si trova uno dei più importanti giacimenti paleontologici italiani. Agli anni ‘90 risale la scoperta dello scheletro dell’adrosauro Antonio, appartenente alla specie Tethyshadros Insularis, ora conservato apresso il Museo di Storia Naturale di Trieste. Nel sito sono stati rinvenuti anche i resti dello scheletro di un dinosauro della stessa specie, di coccodrilli, di pesci e di un rettile volante, tutti risalenti al Mesozoico.


punta cocci

meno nuove

In occasione di una bonifica resasi necessaria al canale d’accesso al Villaggio del Pescatore, a breve distanza dal sedime del Sidam, si rinvenne un deposito subacqueo di cocci, successivamente asportato e depositato nei pressi del ‘balo’, la grande palude bonificata e successivamente inglobata nella zona industriale di Monfalcone.

Le prime suggestive ipotesi circa quel rinvenimento fecero propendere per il carico perduto da un barcone, ivi naufragato.

Studi più accurati misero in luce la natura di quei reperti.

Che vennero datati come appartenenti al periodo tra il I e il II sec. d.C. e a quello tardorinascimentale.

Trattandosi di materiale decorato, riservato ad una clientela nobiliare, si pensò più opportuno ricondurre tale ritrovamento nell’ambito di un centro abitato o, ancor meglio, di una villa patrizia.

E, sorgendo sulla via tra Tergeste ed Aquileia il Castellum Pucinum, in cui si produceva l’omonimo vino, particolarmente apprezzato da Livia Drusilla, moglie del primo imperatore romano Augusto, ciò giustificherebbe l’insediamento in zona di una fabbrica votata alla produzione di materiale così raffinato.